Con l’espressione social media si fa riferimento a tutti quei mezzi di comunicazione, condivisione e scambio di contenuti attraverso l’uso di una piattaforma online. Utilizzare i social, ormai, è diventato un punto fondamentale della nostra quotidianità, purtroppo viviamo in una società in cui apparire è più importante dell’essere, infatti si tende a mostrare la parte migliore di noi stessi ostentando una vita fatta di felicità ed emozioni e tralasciando i momenti di difficoltà e gli ostacoli che ognuno di noi deve affrontare.
Questo modo di fare, ovvero mostrare una vita che in realtà è solo quel che appare, porta gli adolescenti a momenti di sconforto e insicurezza. Navigando sui social, veniamo proiettati in un mondo di finzione fatto di likes, storie e post ma in realtà dovremmo lavorare per diventare la versione migliore di noi stessi e non soffermarci sulla vita che le altre persone vogliono mostrarci. Le motivazioni per le quali noi giovani utilizziamo i social sono molteplici come ad esempio l’interazione con altre persone oppure per semplice divertimento. Al giorno d’oggi, per noi ragazzi, l’utilizzo dei social è fondamentale: la maggior parte di noi, me compresa, passa gran parte del tempo a scrollare le foto e i video che vengono postati. Alcuni dati affermano che su dieci ragazzi sotto in quattordici anni, nove sono iscritti ad almeno un social network; questa tendenza è preoccupante poiché i bambini non dovrebbero interagire sui social bensì tra loro. I social media sono uno strumento potente e come tale è importante utilizzarli in modo consapevole per trarne i benefici evitando rischi. I social infatti presentano diversi aspetti positivi: favoriscono la comunicazione globale e agevolano il dialogo e il confronto tra le diverse culture attraverso lo scambio di informazioni e conoscenze. Un altro aspetto molto importante è la possibilità di “Networking professional” ovvero creare relazioni con persone accomunate dallo stesso lavoro.
Veniamo ai rischi: l’utilizzo dei social talvolta può creare dipendenza, viola la privacy, diffonde informazioni false e genera odio online che sfoccia nel cyberbullismo. Una forma di un comportamento aggressivo, simile al bullismo. Molte persone sfruttano l’anonimato per sfogare la loro frustrazione su altri coetanei attraverso atti violenti e parole orribili. Questi soggetti sono i cosiddetti “leoni da tastiera"; si sentono autorizzati a criticare e insultare altre persone protetti dallo schermo senza pensare alle conseguenze, causando a chi riceve le offese un forte disagio. Purtroppo il cyberbullismo è causa di diverse tragedie come la storia di Carolina Picchio, ferita a morte da 2600 likes su un video che la ritraeva mentre di lei abusavano cinque suoi compagni o come la storia di Tiziana, morta per la vergogna provocata dal suo corpo nudo rilanciato nelle chat e nei social e, come loro, tanti altri casi. Tuttavia possiamo dire che il rapporto tra i giovani e i social media è complesso, caratterizzato da una serie di opportunità e sfide. Mentre i social media offrono possibilità di connessione ed espressione, è fondamentale non trascurare i problemi legati alla salute mentale, alla sicurezza online e alla dipendenza. Perciò è essenziale promuovere un uso responsabile e corretto dei social media, un mondo tanto bello quanto rischioso, ma se ognuno di noi utilizzasse la tecnologia nel modo corretto sarebbe un mondo migliore.
Chiara Tilocca, III F S.I.A.