21 May
21May

Nell’era digitale in cui le persone sono travolte dalla mole ed eterogeneità di notizie, la censura può svolgere un ruolo negativo quando esercita un controllo delle informazioni limitando la libertà di parola e di espressione, aspetto irrinunciabile in una società democratica. La censura è infatti l’intervento di qualcuno o qualcosa, come un governo, una scuola o persino una piattaforma online, che decide di controllare, limitare o vietare quello che è possibile vedere, leggere o ascoltare. Può riguardare film, libri, musica, notizie o anche le stesse opinioni su Internet. In sostanza, la censura toglie libertà personale di scegliere cosa sapere o dire. Ci sono varie forme di censura: risvolti positivi sono quelli dell’autocensura; si tratta di una forma volontaria di controllo della propria opera dettata da ragioni di buon gusto, di opportunità o per prevenire la possibilità di venire sanzionati dalle autorità. 

La censura ha una lunga storia, già nell'antichità infatti i governi e le autorità religiose limitavano spesso la diffusione di idee che consideravano pericolose o eretiche: nel Medioevo venivano bruciati i libri che venivano considerati pericolosi dalla Chiesa. Durante il Rinascimento e l'Illuminismo, la censura era un tema molto discusso e molti filosofi e pensatori difendevano la libertà di espressione perché la consideravano un mezzo fondamentale per garantire il progresso sociale. Nel corso del tempo, si è ricorsi alla censura per scopi politici, religiosi, culturali e sociali, influenzando la narrazione pubblica e la percezione della realtà. Durante i regimi totalitari si ricorreva spesso alla censura per controllare l’opinione pubblica e reprimere l’opposizione politica. Altri episodi di censura sono quelli avvenuti in un passato non molto recente, pensiamo a quanto accaduto durante il Festival di Sanremo del 1981, quando l’esibizione di Massimo Troisi venne annullata dopo che l’attore e regista aveva dichiarato le sue intenzioni di tenere un monologo in cui avrebbe parlato di religione, politica e del terremoto in Irpinia. Sono questi gli anni in cui l’ironia e il sarcasmo di molti volti noti della televisione vengono arginati ma anche quelli in cui la gestione dei soccorsi e degli interventi dopo il terremoto dell’Irpinia avevano suscitano molte polemiche. Un altro episodio è quello di accaduto in questi giorni: la Dirigenza Rai è infatti intervenuta annullando l’intervento dello scrittore Antonio Scurati previsto in una trasmissione in occasione del 25 aprile. Questo episodio ha avuto larga risonanza in tutta l’Italia stimolando la reazione di intellettuali, giornalisti e politici e, chiaramente anche della Rai, che allontana da sé le accuse di censura, lamentando un compenso troppo eccessivo per l’interessato. 

In un’epoca in cui in quasi tutto il mondo si sta raggiungendo la libertà di espressione, la censura continua a rappresentare una minaccia alla libertà di parola e al libero scambio di idee. Tuttavia è importante riconoscere che la censura può essere utilizzata per proteggere l'interesse pubblico o garantire il rispetto dei diritti umani. Pertanto è cruciale trovare un equilibrio tra la necessità di proteggere la società da contenuti dannosi e il diritto fondamentale alla libertà di pensiero e di parola. 

Luigi Cau, I.I.S. “G.A. Pischedda”, Bosa

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