28 Nov
28Nov

Ogni tanto mi chiedo: ma come ci vedranno le generazioni future? 

Mi fermo a pensare all'eredità che la civiltà dei nostri tempi sta lasciando. Noi guardiamo al passato consapevoli del modo di ragionare delle generazioni che ci hanno preceduto; e riflettendo sulle nuove generazioni, cosa lasceremo? Un post su Instagram? Un video su TikTok? Non fraintendetemi, non credo che siano i social il problema, bensì l'uso che se ne fa. 

La creazione di Facebook aveva come obiettivo, attraverso una piattaforma social, quello di far incontrare persone che condividessero le stesse passioni. In seguito, è nato Instagram, con l'obiettivo di pubblicare foto che ritraessero noi stessi e scorci di vita quotidiana. Con il passare del tempo, l'utilizzo dei social è cambiato drasticamente: il profilo Instagram si è trasformato in una vetrina; basti pensare che non riusciamo a goderci un viaggio senza preoccuparci di dover fare la foto perfetta per il proprio profilo. Si pubblicizza un’immagine idealizzata che non rappresenta la personalità del singolo. 

Più passa il tempo, più si abbassa l'età in cui i ragazzi e le ragazze si iscrivono sui social, tentando di seguire un ideale, odiando il proprio aspetto fisico perché non rappresenta lo standard di bellezza che ostentano i social. Il pericolo sta in questo punto: la mancanza di autostima in un'età in cui si sta ancora cercando di capire chi si vuole essere, e che porta alla creazione di insicurezze. 

Le nuove generazioni sono sempre più sole, schiacciate dal peso di aspettative, sia sociali e familiari, in un sistema scolastico malato che non riesce a valorizzare il talento del singolo e in una società le cui aspettative vengono rafforzate dalla pesante presenza dei modelli perpetrati dai social media. La mia paura è che si vada verso un futuro dove chi non rappresenta lo standard richiesto dalla società rimane escluso, senza riuscire a raggiungere il massimo delle proprie potenzialità; tutti siamo importanti, tutti abbiamo un talento, poco male se non lo notano i professori, poco male se il mio profilo Instagram ha pochi follower.

A chi sta leggendo, qualunque età abbia, chiedo di non sottovalutare mai il proprio valore.

Michele Obinu, VD (Liceo Classico)

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