11 Feb
11Feb

La poesia “Ho dipinto la pace” suscita in me un insieme di emozioni ogni volta che la leggo. Innanzitutto, provo felicità nel vedere che ci sono persone, come questa ragazza, che, anche se ogni giorno vedono morti, armi e sangue, riescono a mantenere il senso della speranza, la volontà di dipingere nella loro vita il quadro della pace. 

Poi, subito dopo, sale in me uno sgomento profondo davanti al fatto che la pace viene rappresentata attraverso un dipinto, una cosa semplice, ma che può trasmettere con i pochi colori che lo compongono, un mondo di sentimenti, nei quali colui che lo vede si rispecchia totalmente. 

L’ultimo sentimento che mi suscita questa poesia è la tristezza, perché a volte pensiamo che tutto sia scontato, ma in realtà nulla è nostro in questo mondo e anche le cose più semplici e scontate per noi, come la pace, per altri non lo sono.

La pace, infatti, è una cosa unica, che rappresenta la relazione umana a pieno; la pace non è solo andare d’accordo con una persona, ma è armonia, dialogo, capacità di perdonare l’altro. 

Tutto questo, va specificato, non vive dappertutto: pensiamo a paesi come l’Ucraina o Gaza, paesi dove le persone vivono ogni giorno il timore di uscire di casa, dove si nascondono per non essere uccisi, dove vedono bambini, dove vedono bambini morire e donne piangere per la loro morte. 

Questa è la guerra, il contrario della pace, colei che tutto distrugge, colei che è sinonimo di violenza e colei che toglie il sorriso dalla faccia delle persone. Adesso capiamo il valore che ha la pace, quanto è importante per coloro che vivono sempre nel timore e quanto sarebbe bello se tutti la conoscessimo per davvero.

Vorrei concludere dicendo perché, invece di dipingere il quadro della guerra con colori brutti, freddi, ostili, non dipingiamo il quadro della pace utilizzando il celeste, il verde, il rosa, colori che danno felicità e fanno capire il valore di una relazione fatta di armonia e tranquillità, perché davanti alle guerre nel mondo restiamo fermi invece che protestare e far sentire che anche la voce del popolo è importante e che i grandi della terra non possono decidere a costo della vita altrui. 

Beatrice Cicchinelli (IID, Liceo Classico)

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.