Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
(Vincenzo Cardarelli)
Cardarelli, nella poesia “Autunno”, indica la stagione come simbolo del declino della vita e del passare del tempo, evocando una visione drammatica che richiama la concezione del tempo di Seneca.
Per il filosofo romano, il tempo è la risorsa più preziosa di cui l’animo dispone, eppure spesso viene sprecato in azioni futili e vane preoccupazioni. Seneca sottolinea che, mentre l’uomo è assorbito dalle sue ambizioni e distrazioni, la vita scorre, lasciandoci con un senso di rimpianto per il tempo perduto.
Cardarelli sembra esprimere una consapevolezza simile: l’autunno è presentato come la fase della vita in cui ci si rende conto del tempo che è ormai sfuggito. Nei versi iniziali, l’autunno rappresenta il passaggio del tempo percepito come inevitabile, proprio come Seneca descrive la caducità della vita. Per il poeta, l’autunno incede con “lentezza indicibile”: questa lentezza simboleggia il rallentamento della vita e la consapevolezza che il tempo è passato e non c’è più modo di recuperarlo. L’autunno non è solo un periodo di decadenza, ma anche di riflessione, in cui la memoria ci permette di aggrapparci agli anni migliori.
Come Seneca, che esorta a vivere il presente con consapevolezza, Cardarelli sembra suggerire che l’autunno della vita porta a riflettere su ciò che è stato perso. L’autunno diventa non solo simbolo della vecchiaia, ma anche della memoria, come tentativo di dare un senso al tempo che scorre, pur sapendo che tutto è destinato a perdersi.
Alice Pes (V A Liceo Scientifico)