Tutti noi abbiamo sperato per giorni in un finale diverso per Giulia ma purtroppo la mattina di sabato 18 Novembre abbiamo dovuto fare i conti con la realtà. L’omicidio di Giulia Cecchettin è il centocinquesimo caso di femminicidio in Italia nel 2023.
Giulia era una ragazza di 22 anni solare e dedita allo studio, si sarebbe infatti dovuta laureare in ingegneria biomedica giovedì scorso, sogno che il suo ex fidanzato, Filippo Turetta, ha infranto. I due frequentavano la stessa università in cui si sono conosciuti nel 2021 e la stessa cerchia di amici perciò, anche dopo essersi lasciati a fine estate, sono rimasti in buoni rapporti. Filippo viene descritto dagli amici come un ragazzo fragile, insicuro che difficilmente accettava la fine della relazione con Giulia e dichiarava agli amici di non riuscire a vivere senza di lei; anche per questo motivo, si legge nelle cronache, la ragazza decide di rimanergli accanto. Venerdì 10 Novembre intorno alle sei di sera Filippo e Giulia vanno in un centro commerciale di Marghera dove cenano e successivamente, nel ritorno verso casa, discutono. Alle 23:15 infatti vengono avvistati in un parcheggio di Vigonovo, a pochi metri da casa di Giulia, da un uomo che nota il ragazzo strattonare la ragazza all’interno della macchina e chiama la Polizia ma al termine della chiamata non vi è più nessuna traccia dei due. Successivamente vengono avvistati nella zona industriale di Fossò dove, grazie ad una telecamera, Turetta viene filmato mentre aggredisce ripetutamente Giulia, riducendola in fin di vita per poi proseguire verso il lago di Barcis dove getta il suo corpo in fondo ad un dirupo. Il corpo della ragazza verrà ritrovato alcuni giorni dopo da un cane della Protezione Civile e attraverso le analisi sarà constatata la causa della morte: svariate coltellate alla testa e al collo. Filippo vaga in macchina per una settimana fino a domenica 19 quando viene arrestato dalle autorità tedesche nella Bassa Sassonia, in Germania, con l'accusa di omicidio mentre rimane da approfondire l'aggravante della premeditazione.
Quello che colpisce è la figura del “bravo ragazzo” poiché Filippo si mostra come un ragazzo studioso, educato e innamorato di Giulia, nonostante dimostri gesti di possessività. Talvolta questi gesti possono essere confusi per atti d’amore ma in realtà nascondono ossessione perchè questo è tutto tranne che amore: quando ami davvero una persona, la difendi, la proteggi e la aiuti a realizzare i suoi sogni. Bisogna educare ulteriormente i ragazzi, attraverso le scuole e le famiglie, ad affrontare le relazioni sia amorose che di amicizia in modo sano e rispettoso, senza sfociare in azioni di eccessiva gelosia che vanno a limitare la libertà dell’altra persona. Noi giovani dobbiamo essere i primi a manifestare contro qualsiasi atto di violenza, a partire da un semplice commento inappropriato, perché la libertà di ognuno di noi è un diritto imprescindibile che non può essere sottoposto a nessun tipo di vincolo.
Maria Francesca Pittalis, III A Liceo scientifico