Settantatre sono gli anni trascorsi dal primo cruento scontro su larga scala tra due popolazioni: Palestinesi ed Israeliani.
La fase principale del conflitto tra Israele e gli Stati arabi ebbe luogo dal 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele. Mentre il popolo palestinese resta a tutt'oggi un popolo “orfano” di uno Stato, o meglio, di uno Stato riconosciuto dalle altre nazioni. I palestinesi comunque hanno un territorio: la Palestina appunto. La Palestina si trova nel Medio Oriente e comprende due parti distinte: la più grande è la Cisgiordania, a nord-est del Mar Morto, e una più piccola, la Striscia di Gaza, che si estende lungo il Mar Mediterraneo arrivando al confine con l 'Egitto a sud-ovest. La Palestina non è ancora uno Stato indipendente a tutti gli effetti, a causa dell'occupazione israeliana che dura dal 1967.
Ci sono stati tanti tentativi non molto duraturi per porre fine a questa guerra. Nonostante i continui lanci di razzi e l'utilizzo del terrore, qualcosa anche nel 2021 si muove. Sì, forse la “stanchezza”, le migliaia di vittime di ogni età, sesso, religione, prodotte da questo conflitto stanno riuscendo piano piano a far sentire anche le loro “ urla nel silenzio?” .
Il 6 maggio 2021 un'altra scintilla fa scoppiare un altro rogo. In quella data sono iniziate le proteste e le rivolte dei palestinesi a Gerusalemme contro una decisione della Corte Suprema di Israele in merito allo sgombero di alcuni residenti palestinesi a Sheikh Jarrah, un quartiere di Gerusalemme Est.
A questo punto abbiamo assistito ad un colpo di scena!
Sulle strade di Tel Aviv e Gerusalemme, il 16 maggio 2021 ebrei e arabi scendono in strada assieme, uniti in un unico corteo, manifestando con cartelli e striscioni con su scritto:
<<Ebrei e Arabi si rifiutano di essere nemici!!!>>
Settantatre… e pur si muove anche nell'altra parte del mondo, per l'esattezza negli Stati Uniti, da sempre alleati dello stato di Israele.
Una deputata del Congresso americano Alexandria Ocasio-Cortez è intervenuta in risposta a Washington sul conflitto nella Striscia di Gaza. Postando un Twitter: “ Israele ha il diritto di difendersi. Ma i palestinesi hanno il diritto di sopravvivere?
( il punto interrogativo è originale )
“ Gli Stati Uniti, continua la deputata, possono riconoscere il ruolo di (Israele) nell'ingiustizia e nella tutela dei diritti umani dei palestinesi. Questo non ha a che fare con due parti. Questo è uno squilibrio di potere”. “Dobbiamo avere il coraggio di ammettere il nostro contributo - insiste Ocasio-Cortez - ( FONTE AGI AGENZIA ITALIA DI RITA LOFANO ).
E pur si muove… Qui non è importante da quale parte stai! E' importante la difesa e la tutela dei diritti umani.
Rober Jackson detto anche “Justice”, Pubblico Ministero durante il processo di Norimberga, fece notare come il diritto internazionale non è fatto solo di trattati bilaterali e multilaterali che i contraenti firmano e violano a loro piacimento, ma anche di regole universali non scritte, “ in movimento”, una sorta di proiezione su vasta scala della Dichiarazione universale dei diritti umani. In quel periodo Primo Levi scriveva il libro: “Se questo è un uomo”. Lui stesso ha detto: “ Mai e poi mai, in nessuna circostanza è lecito dimenticarsi che un uomo ha diritti inalienabili, naturali, che esigono il rispetto di chiunque. Mai e poi mai è lecito dimenticarsi che cosa un essere umano sia ."
Citaz librto i Grandi processi della Storia Corriere della Sera pag 75-76
Natalia Mocci, Marco Spanu, Killy Monster.