Le sigarette o qualsiasi altro dispositivo contenente nicotina provocano seri danni alla salute e dipendenza, tanto che attualmente in Italia sono 11,6 milioni le persone che hanno questo vizio e ne sottovalutano i rischi.
Come tutti sappiamo, la nicotina provoca gravi danni alla nostra salute ma solo in pochi si informano sulle conseguenze concrete. In primo luogo il fumo provoca danni al sistema cardiocircolatorio dato che danneggia i vasi sanguigni e può arrecare diversi danni cerebrali come ictus o infarti. Inoltre il fumo rende maggiormente vulnerabili alle malattie respiratorie riduce infatti le nostre difese immunitarie e conseguentemente ci rende più propensi al rischio di infezioni e malattie. Oltre a queste, che sono le cause più conosciute, ce ne sono anche altre: può esserci il fumo per esempio all’origine di danni ad altri apparati del corpo come quello gastro-intestinale. Per quanto riguarda le donne, è stato stimato che il 13% dell’infertilità femminile dipende dal fumo perché danneggia le ovaie. Durante la gravidanza fumare fa malissimo al bambino perché riduce l’apporto di ossigeno fondamentale per la crescita, infatti l’abuso di sigarette è una delle cause di aborto spontaneo. Ma se i danni prodotti dal fumo oramai sono noti a tutti grazie alle campagne di sensibilizzazione, la domanda sorge spontanea: perché in questi ultimi anni il numero di ragazzi che inizia a fumare è in continuo aumento? Le motivazioni sono varie: in primo luogo l'adolescenza è un momento difficile della loro vita, è una fase di crescita e trasformazioni continue in cui si è portati a bruciare le tappe e a non vedere l'ora di entrare a far parte del “mondo degli adulti”, perciò molto spesso la sigaretta in mano diventa un modo per farsi vedere più forti e più grandi agli occhi degli altri. Talvolta invece si configura come un atto di ribellione verso le proprie famiglie e contro la società, come valvola di sfogo della tendenza che hanno i giovani di trasgredire. Altre volte a mio parere i ragazzi sono resi ancora più fragili dalla rabbia o dallo stress e quindi vedono l’atto del fumare come un momento in cui non pensare a nulla e archiviare temporaneamente i problemi che li circondano. Sicuramente andando avanti con l'età quello che inizialmente può sembrare uno sfizio con il passare del tempo diventa una vera e propria dipendenza difficile da combattere. Per questo è importante portare i ragazzi a riflettere per capire che un vizio come quello del fumo deve essere evitato perché può generare problemi molto gravi. Il consiglio è quello di non iniziare mai o se accade, di smettere prima possibile senza alcun rimpianto.
Maria Francesca Pittalis, II A Liceo scientifico