Hitler si è servito di alcune opere dello storico latino Publio Cornelio Tacito per la stesura del Mein Kampf, il saggio con cui il Führer espresse la sua ideologia politica e diede inizio alla cospirazione contro gli Ebrei.
In occasione del 25 Aprile, la festività dedicata al valore dei partigiani che contribuirono alla liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista del paese, abbiamo modo di ricordare l’oscurità di quegli anni del Novecento segnati dai totalitarismi. Negli anni i critici hanno cercato di cogliere le teorie e le riflessioni da cui i nazisti avrebbero potuto attingere per la costruzione delle basi ideologiche del regime; alcune di queste sono molto conosciute come la cattiva interpretazione del pensiero di Darwin e della sua teoria sull’evoluzione. Meno frequentemente vengono citati gli evidenti riferimenti a Tacito, uno degli storiografi latini più noti e importanti a cui siamo debitori per la narrazione di gran parte degli avvenimenti della storia romana del I secolo d.C. Nella sua storiografia troviamo spesso excursus dedicati alle popolazioni straniere, ma in particolare una delle sue opere Germania; da come si può intuire, ci permette di conoscere le caratteristiche delle popolazioni germaniche; Luciano Canfora, filologo classico e storico, ha analizzato il modo in cui i fautori del nazismo hanno interpretato l’opera latina. A sostegno delle loro riflessioni sulla razza ariana i nazisti hanno utilizzato i discorsi dello storico sulla purezza delle popolazioni germaniche, dovuta però non alla superiorità etnica, come ritenevano i nazisti, ma alla natura e al clima inospitali che costituivano per gli altri popoli una barriera naturale. Hitler è riuscito persino a giustificare il suo regime totalitario ritenendolo un’organizzazione libera e spontanea e tutte le strutture giuridiche e burocratiche una cattiva influenza delle nazioni democratiche perché, così come riporta Tacito, un tempo i governi germanici erano fondati sul rapporto diretto tra capo e sudditi.
Questo dimostra come anche un’opera letteraria possa essere manipolata e possa involontariamente generare eventi così tragici, motivo per cui, non solo in occasione del 25 Aprile, ma quotidianamente bisogna ricordare il passato per preservare il presente, il futuro e fare in modo che non accada più nulla di simile.
Gaia Corda, Liceo classico